sabato 20 Aprile, 2024
15.1 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

30 settembre 1955: James Dean diviene leggenda

Il 30 settembre 1955 moriva James Dean. Tre film e tre ruoli da protagonista fanno del giovane, in poco tempo, un divo, una star di Hollywood.

Forse perché un’intera generazione, la cosiddetta “gioventù bruciata” degli anni ’50, anticonformista, confusa e introversa si è ritrovata nei suoi film che trasmettono, ancora oggi, una profonda inquietudine.

Ed è proprio il giorno della sua morte, a soli 24 anni, che comincia il suo mito.

James Byron Dean muore a soli 24 anni per un incidente automobilistico il 30 settembre 1955. Considerato “bello e dannato”, l’attore era un ragazzo nato povero, amante delle corse e delle Porsche, del rischio e della velocità.

Egli stesso aveva dichiarato “Quando corro è l’unico momento in cui mi sento completamente me stesso”.

Poco prima di morire, quando ormai era diventato un sex symbol e un attore affermato con Gioventù bruciata e Il gigante, James Dean acquistò una nuova Porsche spyder, la 550, un bolide che poteva raggiungere i 300 chilometri all’ora.

A Salinas, in California, si svolgeva una gara automobilistica e James, appassionato, preparò la Porsche metallizzata per vincere. Era un venerdì, il 30 settembre, James Dean moriva a Paso Robles alla guida della spyder: egli uscì a forte velocità dall’autostrada 466 per immettersi nella 41, in un attimo l’auto si schiantò contro una Ford Sedan sbucata all’improvviso. Morì subito dopo e molti dicono che è in quel momento, la sua morte, che nacque la sua leggenda.

La leggenda legata alla sua figura gira ovviamente intorno alla sua breve vita, un mix di egocentrismo e di tensione. Egli aveva sempre una posa da ribelle, appariva come un ragazzo capriccioso, ma ostinato, che voleva piacere alle donne, ma che non guardava in faccia a nessuno.

Ma allo stesso tempo era un ragazzo introverso ed è, molto probabilmente per questo motivo, simbolo di una generazione confusa e frastornata, quella degli anni ‘50.

Seguace della filosofia del “carpe diem”.

La critica, si dal primo momento, ha parlato positivamente delle sue interpretazioni.

Sul cippo funerario che si trova nel punto esatto in cui morì vi è riportata una frase del Piccolo principe di Saint-Exupery che dice: “Tutto ciò che è realmente importante nella vita è invisibile all’occhio e può essere colto soltanto dal cuore”.