30 Novembre 2024. Riapre la Farmacia degli Incurabili. Si tratta di un evento particolarmente significativo, reso possibile da un accurato restauro finanziato dalla Regione Campania.
Era chiusa dall’aprile del 2019, in seguito al crollo di parte della pavimentazione per un intervento edilizio abusivo. Il cedimento strutturale aveva reso a lungo inagibile gran parte dello storico Complesso Ospedaliero. Oltre allo sgombero delle famiglie che vivevano nelle residenze interne al complesso
La Farmacia degli Incurabili.
Luogo privilegiato di incontro tra scienza e arte, l’antica Spezieria cinquecentesca fu trasformata tra Seicento e Settecento in un capolavoro unico del tardo barocco- primo rococò. Il celebre architetto Domenico Antonio Vaccaro, nel 1729, eseguì i disegni per l’allargamento dell’ospedale e disegnò il progetto della nuova Farmacia.
Vi si accede dal cortile interno dell’Ospedale degli Incurabili ,fondato da Maria Longo nel 1522 (commemorata da un busto in bronzo) . Attraverso un elegante scalone a doppia rampa in piperno si sale alla loggia a tre fornici con tre portali marmorei sormontati da mascheroni diabolici. Simboleggiano la doppia natura del farmaco: cura e veleno.
Nelle due sale della Farmacia si susseguono ambienti quali la controspezieria, la sala grande e ancora i laboratori. L’abbinamento cromatico delle maioliche dei pavimenti (le cosiddette riggiole) dipinte da Donato e Giuseppe Massa e dei 400 vasi maiolicati (1747-1751) posati con cura sugli scaffali in legno conferisce un effetto speciale agli occhi del visitatore.
Trattandosi degli stessi artisti (Vaccaro e i Fratelli Massa) autori del Chiostro maiolicato di S.Chiara) è istintivo il collegamento tra le due opere, seppur molto diverse per finalità e dimensioni. Lo straordinario effetto di insieme è completato poi dalle finiture degli scaffali, dalle dorature e dagli intagli. Ma anche dalla tela di Pietro Bardellino che decora il soffitto e rappresenta Macaone che cura Menelao ferito (1750), tema descritto da Omero nell’Iliade
Il francobollo commemorativo
Per celebrare l’evento Poste Italiane emetterà un apposito francobollo raffigurante l’interno della Farmacia. Inserito nella serie filatelica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”, il francobollo sarà disponibile in tiratura limitata
Per quanto riguarda i giorni e gli orari di visita, il Direttore Prof Gennaro Rispoli precisa che per visitare la Farmacia è necessario prenotarsi on line sul sito della ASL Napoli 1 (saranno gruppi di non oltre 20 visitatori). Mentre il Museo delle Arti Sanitarie è aperto dal Lunedi al Venerdì dalle 9.30 alle 13.30 .Il Sabato e la Domenica nonché le visite guidate solo su prenotazione (tel 081/440647 oppure via mail info@ilfarodippocrate.it) .Il tutto a partire dal 30 Novembre 2024.
Il progetto per il Complesso degli Incurabili
Non solo riapertura della Farmacia. La Regione Campania ha annunciato un bando da 100 milioni di euro per il recupero delle strutture principali del complesso . A fine lavori comprenderà innanzitutto un’Area Sanitaria (Casa della Comunità, Ospedale di Comunità, Degenza riabilitativa, Lungodegenza, Area per Attività Riabilitative, Centro Diurno Alzheimer, Diagnostica per immagini, Poliambulatori medici specialistici, Medicina di Laboratorio e Area Prelievo)
Ci sarà poi un’Area Museale comprendente il Museo delle Arti Sanitarie e Storia della Medicina, la Farmacia Storica, una Biblioteca/Digital Innovation Hub, una Sala concerti e convegni (Chiesa di S. M. del Popolo degli Incurabili) Oltre a spazi espositivi esterni sulle terrazze, bar e ristorante. Per finire è previsto anche il recupero di chiostri, giardini e percorsi storici , nonché la ristrutturazione delle unità immobiliari abitative preesistenti per la realizzazione di residenze.
Nel Cinquecento l’Ospedale degli Incurabili era così chiamato perché accoglieva quanti non potevano ricevere cure adeguate per qualsivoglia motivo. Con questo progetto il Complesso degli Incurabili recupera la sua vocazione, adeguandosi tuttavia ai tempi.
Sarà una specie di post-Ospedale accogliendo pazienti, che per mancanza di strutture alternative, stazionano in Ospedale o in altri setting assistenziali.
Il termine dei lavori è previsto tra 36 mesi.