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30 novembre 1900: Oscar Wilde moriva a Parigi

il 30 novembre 1900 Oscar Wilde moriva lontano dal suo paese d’origine, a Parigi. Sono passati 120 anni dalla morte del travagliato poeta irlandese, una morte accompagnata da rimpianti. Oscar Wilde ebbe una vita travagliata, segnata dal difficile rapporto con i genitori, da  fughe e prigionie, da storie d’amore tormentate. Come lui stesso ci racconta, nella lunga lettera De Profundis“, scritta in carcere ed indirizzata all’amante Alfred Douglas, Oscar Wilde ripensò molto alle sue scelte, alla religione, alla sessualità, poco prima di morire.

Morì di malattia a soli 46 anni. Secondo studi recenti, sarebbe stata un’infezione all’orecchio ad ucciderlo e non la sifilide, come si era ipotizzato in passato. Passò il suo ultimo giorno di vita senza poter proferire parola ed alzando due volte la mano, sul letto di morte, comunicò al suo amico ed amante Ross di desiderare una conversione cattolica.

Le sue spoglie, nel 1909, furono trasferite al cimitero Pére Lachaise, sotto il massiccio monumento a forma di sfinge costruito da Jacob Epstein. Il suo epitaffio recita: “lacrime sconosciute riempiranno l’urna della Pietà per lui. Avrà i lamenti degli uomini esiliati, per gli esiliati esiste solo il pianto“. Questi versi provengono dalla ballata del carcere di Reading, scritta da Oscar Wilde per un condannato a morte con cui aveva stretto amicizia nel carcere di Reading.

Per anni ammiratori ed ammiratrici di Wilde si sono raccolti sulla sua tomba per lasciare impronte di baci.

Una vita travagliata: la scrittura, la prigionia, l’amore

Oscar Wilde, nato il 16 Ottobre 1854 a Dublino, ereditò l’amore per la poesia da sua madre, Jane Francesca Wilde, talentuosa poetessa irlandese. Mentre, si può dire che dal padre avesse ereditato la tendenza ad avere problemi con la giustizia. Dimostrò il suo talento per la poesia e per la letteratura in giovane età, distinguendosi per meriti al prestigioso Trinity College di Dublino.

Nel 1879 si trasferirà a Londra, diventando un personaggio di spicco dell’intellighenzia inglese. A fare la storia, non solo il suo talento, ma anche il suo stile eccentrico, elegante, che gli fa guadagnare l’appellativo di dandy‘.

La vita sentimentale di Oscar Wilde fu già dai tempi di Londra considerata scandalosa, dati i suoi molteplici amanti. Eppure, scelse di contrarre matrimonio con Costance Lloyd, a cui non fu mai fedele, intrecciando numerose e tormentate relazioni omossessuali.

Il 1892 sarà un anno significativo per la vita del poeta irlandese: conoscerà infatti Alfred Douglas, suo storico amante. Sarà proprio il padre di Douglas, fermamente contrario alla relazione, a trascinarlo in tribunale per un processo a cui fu prestata enorme attenzione mediatica. I giudici condanneranno Oscar Wilde a due anni di reclusione e lavori forzati, da cui uscirà distrutto. A questo periodo, corrisponde la scrittura del De Profundis, una lunga e commovente lettera indirizzata all’amante perduto.

Dopo il carcere, Oscar Wilde non tornerà mai più nel Regno Unito: la sua vita finirà a Parigi circondato da pochi amici fedeli ed occupato da riflessioni sulla sua vita e pentimento. Morirà il 30 Novembre del 1900, dopo aver ricevuto la conversione cattolica.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.