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28 ottobre: in Grecia è la “giornata del No”

Il 28 ottobre, in Grecia, si celebra la giornata del No. La giornata del No nasce nel 1940 e ricorda il “No” del primo ministro greco, Ioannis Metaxas, alle truppe di Mussolini. Il primo ministro, il 28 ottobre 1940, impedì alle truppe di Mussolini di entrare in Grecia con il suo diniego.

La Grecia dice “no” alle truppe di Benito Mussolini

La mattina del 28 ottobre 1940, a prescindere dalla fede politica, la popolazione greca scese in piazza al grido di: “Ohi!“. Con questo “no”, gridato a squarciagola, i greci hanno dimostrato tutto il loro dissenso nei confronti dell’esercito fascista. Dal 1942, il giorno 28 ottobre è stato celebrato come “giorno del No” per lo più tra i membri della Resistenza. Dopo la guerra, la celebrazione del giorno del No è diventata parte della vita di tutti i greci.

La Grecia, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, rappresentava un territorio utile, dal punto di vista strategico, per contrastare il Regno Unito. Mussolini, considerate le dimensioni ridotte dello stato greco e la sua completa disorganizzazione militare, ritenne la Grecia una facile conquista.

28 ottobre 1940: l’ultimatum italiano al ministro Ioannis Metaxas

Alle prime ore del mattino del 28 ottobre 1940 l’ambasciatore italiano, Emanuele Grazzi, consegnò al primo ministro greco Ioannis Metaxas un ultimatum. Nell’ultimatum s’intimava, alla Grecia, di lasciar entrare l’esercito italiano per occupare alcuni punti strategici con lo scopo di contrastare il Regno Unito. Le richieste, umilianti per la Grecia, dovevano essere accettate entro tre ore dalla ricezione dell’ultimatum.

Una pesante sconfitta per l’esercito fascista

Tre ore dopo, però, contro ogni aspettativa, arrivo il “grande no” del primo ministro. La Grecia rifiutò in blocco le condizioni imposte dall’ultimatum italiano. La reazione non tardò ad arrivare. Le truppe di Mussolini, in Albania, varcarono il confine del territorio greco. Una volta invasa la Grecia, però, subirono una pesante sconfitta.

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.