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28 Aprile: Giornata Mondiale per la sicurezza sul lavoro

La Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro si celebra il 28 Aprile ed è stata istituita nel 2003.
Viene promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), con l’intento di porre l’accento sull’esigenza di costituire una nuova e sempre più attuale “cultura della sicurezza”, al fine di promuovere strategie atte a rafforzare i sistemi nazionali di sicurezza e salute sul lavoro e prevenire gli incidenti e le malattie professionali che causano, mediamente, 6.300 morti al giorno, per un totale di circa 2,3 milioni l’anno.
Gli incidenti che si verificano annualmente sul posto di lavoro sono 317 milioni, molti dei quali procurano estese assenze dal lavoro per malattia.
Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato essere ogni anno nel 4 per cento del prodotto interno lordo mondiale.” – comunica L’OIL.

Dall’inizio della pandemia si è abusato dell’aggettivo “Impreparati”, ed è ciò che ha fatto emergere l’infezione da SARS-CoV-2: quanto sia inadeguato e carente l’impegno dedicato alla prevenzione, il quale dovrebbe culminare giustappunto nell’eludere il susseguirsi di eventi dannosi, precorrendo la possibilità che questi possano verificarsi, e strutturandosi opportunamente per contrastarli.

Proprio ad onore delle “nuove vittime” – infermieri (11,4%), impiegati, addetti alla segreteria e agli affari generali (11,1%), medici (6,8%), operatori sociosanitari (5,2%) -è necessario preparare una meticolosa e ponderata strategia sul fronte della prevenzione e degli infortuni sul lavoro, ponendo l’attenzione proprio sulla Sanità e l’Assistenza Sociale che conta il maggior numero di morti e denunce (27,4%).
Oltre al numero dei decessi, risalta un drammatico quadro degli infortuni per Covid-19: secondo una stima delle denunce per infortunio trasmessa dall’Inail, il 70% riguarderebbe le donne.

“Le statistiche ancora una volta non lasciano dubbi e diventano fondamentali per individuare le misure di sicurezza da attuare al fine di arginare il fenomeno degli infortuni e delle vittime”. – ha sottolineato Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio mestrino – Servono formazione, maggiori controlli e ispezioni. E più di tutto servono il senso di responsabilità e la coscienza dei datori di lavoro. Senza mai dimenticare che accanto all’emergenza Coronavirus, rimane sempre (e più visibile) nei dati il numero delle vittime che muoiono per una caduta dall’alto, o schiacciati da gravi, o travolti da macchinari o folgorati.”

Lo scorso anno, all’apice della pandemia e del lockdown, le moltissime iniziative legate a questa ricorrenza sono state incontrovertibilmente annullate in tutta Italia; quest’anno lo scenario appare assai diverso: la celebrazione di questa commemorazione cade in un momento di forte speranza per il Paese e per il mondo del lavoro, tenendo conto che si avanza verso la riapertura di tutte le attività lavorative.

Franco Bettoni, presidente dellInail, in vista della celebrazione della Giornata mondiale salute e sicurezza sul lavoro, ha dichiarato: “La Giornata del 28 aprile costituisce un momento prezioso per riflettere sull’importanza di comprendere quanto il lavoro incida sulla nostra vita e sulla nostra salute. La pandemia, nonostante le tante difficoltà cui ci ha messo di fronte, ha rafforzato concetti fondamentali: ha confermato la centralità della sicurezza dei lavoratori; ci ha fatto capire che è indispensabile accompagnare il lavoratore nel percorso professionale”.


“Inoltre –
prosegue – abbiamo compreso ancor di più l’importanza di sostenere le imprese e ha innescato una rivitalizzazione del dialogo sociale tra enti, parti sociali e governo. Quello che il nostro Paese non deve mai dimenticare, al di là dei dati statistici, è che la salute e la sicurezza sul lavoro devono rappresentare sempre una priorità e la garanzia di una piena tutela dei lavoratori non vai mai trascurata”.

“In questa fase -osserva – estremamente delicata che sta affrontando il nostro Paese voglio ribadire che la prevenzione rimane sempre l’arma vincente per contrastare gli infortuni sul lavoro così come il contagio da Covid-19. E gli strumenti per prevenire il contagio li abbiamo. Non dimentichiamo di utilizzarli“.