Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale i rappresentanti di 50 nazioni alleate si riuniscono il 26 giugno 1945 a San Francisco, nel nord della California, con lo scopo di porre le basi per una pace duratura.
Il 25 aprile 1945, giorno in cui iniziò la conferenza, l’Unione Sovietica dichiarava che Berlino era appena stata accerchiata dall’Armata Rossa. La guerra era quasi alla fine.
Spinti dall’entusiasmo gli uomini si riunirono a San Francisco e decisero in quella sede di creare delle condizioni affinché un evento simile non potesse avvenire mai più.
Infatti nel preambolo della Carta delle Nazioni Unite, firmata proprio il 26 giugno 1945, si legge: “Noi popoli delle nazioni unite decisi a: Preservare le future generazioni dal flagello della guerra che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili sofferenze all’umanità; Riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana e nell’eguaglianza degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole; Creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti; Promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà e a tal fine di praticare la tolleranza e di vivere in pace; Unire le nostre forze per la pace internazionale; Assicurare mediante l’accettazione dei principi e l’istituzione dei sistemi, che la forza delle armi non verrà usata salvo che nell’interesse comune; Impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli (…)”
Una carta davvero ambiziosa, frutto delle tante conseguenze causate dalla Guerra.
Il 26 giugno del 1945 a siglare il documento furono 50 dei 51 Paesi membri dell’epoca.
L’unica assente fu la Polonia che pur non essendo presente avrebbe successivamente firmato nel mese di ottobre.
Il documento entrò in vigore nella data del 24 ottobre 1945.