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25 novembre: Le donne non si toccano!

Oggi 25 novembre è la Giornata contro la violenza sulle donne. Un dramma senza fine, che ogni anno purtroppo miete tantissime vittime.

Ogni anno sono diverse le iniziative da parte di istituzioni, associazioni, scuole, e chiunque voglia far sentire la propria voce, uniti da un messaggio comune: basta femminicidi.

La prima Giornata contro i maltrattamenti e gli abusi sul genere femminile e per ricordarne le vittime è stata istituita il 25 novembre 1999 per iniziativa delle Nazioni Unite.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite scelse il 25 novembre come data e sollecitò i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong ad “intendere” quel giorno per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne. Violenza non solo fisica, ma intesa anche come disuguaglianza, disparità di trattamento sociale ed economico, sottomissione psicologica.

Donne annullate da una violenza latente che spesso non lascia segni evidenti sul corpo, ma ferisce l’anima.

Una deriva che sembra non avere fine; sono tante le donne che fortunatamente riescono a denunciare i maltrattamenti, ma sono altrettante numerose coloro che, in preda alla paura, tacciono.

25 novembre: il monito delle istituzioni politiche 

Forte anche l’appello dei rappresentati della politica.
Prevenzione e certezza della pena, sono secondo la nuova Presidente del Consiglio, necessarie per combattere un fenomeno alla deriva.

Un’aperta violazione dei diritti umani; un male troppo diffuso, e per troppe donne la libertà non è ancora possibile. Chi denuncia va sostenuto e deve avere risposte concrete”. Questo il monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sono 104 i nomi proiettati sulla facciata di Palazzo Chigi, 88 delle quali uccise in ambito familiare. Secondo l’istat, sono circa 19.600 le donne che hanno affrontato nel 2022 il percorso di uscita dalla violenza con l’aiuto dei Centri antiviolenza, di cui il 30% di nazionalità straniera.

Sullo sfondo sempre gli stereotipi di genere ed una errata concezione della figura della donna, vista purtroppo come oggetto.

Dunque, la giornata contro la violenza sulle donne serve a richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’intera società su un fenomeno ancora oggi particolarmente radicato e diffuso.

Attenzione che dovrebbe essere quotidiana, per tutelare ogni donna, che non deve essere mai lasciata sola, così come hanno sottolineato anche i rappresentanti delle forze dell’ordine.

Regione Campania: studenti ed istituzioni in piazza 

In Campania flashmob e mobilitazioni anche a Napoli, anche all’interno delle scuole, dove i dirigenti chiedono supporto psicologico.
Il centro antiviolenza di Marano, una realtà molto attiva sul territorio, non ha più una sede, ma continua ad accogliere donne. In Piazza Municipio le sagome delle donne uccise in Italia, i cui nomi sono stati letti ad alta voce dagli studenti di Napoli.

Vicini alle donne, che devono avere la protezione assoluta dello Stato, a volte non denunciano proprio per questo”. Ha dichiarato Roberto Fico.
Dati negativi arrivano anche negli accessi al pronto soccorso in Campania, soprattutto presso l’Ospedale Cardarelli. Il primario del nosocomio dichiara che i numeri delle donne sono in crescita, circa il 24% in più.