In questo stesso giorno, mentre correva l’anno 1879, Thomas Alva Edison testava con successo una lampadina per la prima volta.
Esattamente 141 anni fa veniva accesa la prima lampadina a filamento sottile di carbonio da Thomas Edison, ma non era la prima volta che accadeva una cosa del genere. L’evento prese spunto da un esperimento che aveva avuto luogo già poco tempo prima.
Si tratta di quello che riguarda l’invenzione del chimico inglese Joseph Wilson Swan che brevettò una lampadina ad incandescenza. La differenza tra l’esperimento di Swan e quello di Edison era il fatto che per il primo l’interno del bulbo della lampadina si copriva velocemente della fuliggine emessa dal filamento incandescente, annerendosi, e consumando inoltre tantissima elettricità.
La lampadina di Thomas Edison, non annerendo troppo l’interno del bulbo, riusciva a restare luminosa per un tempo più lungo.
La storia di questa contesa per la paternità dell’invenzione non fu di facile risoluzione, tra i due ci fu una vera e propria disputa legale per la relativa titolarità del brevetto.
Quando poi fu Edison a brevettare la lampadina nel 1880, cominciò a produrne su scala industriale e in un secondo momento cominciò a collaborare proprio con il suo “antagonista” legale e professionale Swan.
In particolare dopo 3 anni dal brevetto per la lampadina di Thomas Edison, venne fondata la Edison and Swan Electric Light Company Limited con la fusione tra la Swan United Electric Company e la Edison Electric Light Company.
Ma un altro “dettaglio” interessante di questa storia della titolarità dell’invenzione riguarda il torinese Alessandro Cruto. Lo stesso realizzò già precedentemente un filamento di carbonio per lampadine ad incandescenza, che riusciva a tenerle accese per una durata che arrivava fino a 500 ore, mentre il filamento delle lampadine di Thomas Edison riusciva a tenere per un tempo lungo 40 ore.
Non fu Cruto a brevettare l’invenzione poiché non aveva finanziatori per farlo.