Zona rossa fino al 6 gennaio, con l’unica eccezione del 4, l’Italia si affaccia al 2021 con una situazione ancora drammatica seppur più controllata rispetto ai mesi precedenti. Per non rendere vano tutto il lavoro attuato dagli italiani, divincolatisi tra DPCM vari, alle prese con chiusure forzate, lockdown gravosi anche dal punto di vista psicologico e restrizioni varie, il 7 e il 15 gennaio 2021 saranno due giorni chiave, due giorni di discussione per il governo italiano.
Infatti, dopo l’Epifania, il governo ripristinerà il sistema delle zone gialle, arancioni e rosse in tutto il paese assegnando un colore ad ogni regione in base ai dati posseduti.
Ancora ignota però la modalità di attuazione di tale classificazione, che molto probabilmente avverrà tramite un’ordinanza del ministero della Salute che deve essere promulgata entro il 6 gennaio. È certo che il sistema sarà iterato, come ha decisamente affermato Roberto Speranza in un’intervista rilasciata prima di Capodanno dichiarando che il sistema ha funzionato e quindi verrà ripristinato.
Ma le opinioni riguardo il da farsi non sono del tutto unitarie, in particolare c’è una vera e propria opposizione tra chi chiede la sona gialla, come la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, la quale ha pronosticato che tutto il paese sarà in zona gialla, e chi si batte per continuare con la zona rossa, ad esempio il consigliere del ministro Walter Ricciardi il quale ha proposto una proroga delle limitazioni tipiche della zona rossa fino al 15.
Su questo fronte si schiera anche il virologo Lorenzo Pregliasco che ha preannunciato l’arrivo di una terza ondata,“Il colore rosso è stato necessario perché a dicembre la popolazione non era abbastanza attenta. Durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino”.
Pertanto allo scadere del Dl 172/2020 si itereranno le seguenti direttive:
- Sì al coprifuoco e all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso, nonché a quello di mantenere il distanziamento di almeno un metro;
- Sì al divieto di assembramento, confermata la facoltà, per i sindaci, di chiudere strade e piazze;
- Sì alle riaperture per i negozi, ma il loro orario di chiusura non sarà più prolungato;
- Sì alla chiusura dei centri commerciali nei festivi e prefestivi;
- Riapertura bar e ristoranti in zona gialla fino alle 18 seguendo le normative precedenti:
- Sì all’asporto e alla consegna a domicilio;
- Bus e metropolitane viaggeranno al 50% della loro portata, alcuna previsione di aumento dei posti dopo il 15 gennaio;
- No alla riapertura delle piste da sci il 7 gennaio, il Comitato Tecnico Scientifico ha chiesto alle Regioni di rivedere le linee guida;
- In valutazione, da parte del ministero dello Sport, la riapertura di palestre e piscine dopo il 15 ma con uso individuale.
- Possibile riapertura dei musei con ingressi contingentati, buone notizie per il settore dello spettacolo e della cultura.
Per quanto riguarda la scuola, si riparte il 7 gennaio 2021, ma con solo il 50% degli studenti in aula.
Il problema della capienza degli istituti dovrebbe essere risolto con la creazione di uno o due turni differenziati, ad esempio con una turnazione delle lezioni che preveda un orario simile al seguente: 8 A- 14 e 10 – 16, con durata fino a 45 minuti anche il sabato mattina.
Ma alcune Regioni si sono infuocate, come la Campania il cui governatore, Vincenzo De Luca ha annunciato che le scuole nella sua regione resteranno chiuse.
“Sento che si parla della riapertura dell’anno scolastico il 7 gennaio queste cose mi fanno impazzire. Come si fa a dire ‘si apre’ senza verificare la situazione? In Campania non apriamo tutto il 7”, ha affermato.
Quindi, in Campania, via per il 7 gennaio alle classi prime e seconde elementari, l’11 alla scuola primaria, il 18 alle tre classi della secondaria di primo grado e il 25 alla secondaria di secondo grado.
Molte regioni sembrano essere titubanti, ma non si espongono contro le decisioni governative, su questa linea si ritrovano il Veneto e il Lazio, così come la Puglia, dove il governatore Michele Emiliano starebbe pensando di confermare l’ordinanza con la quale mesi fa ha consentito ai genitori degli alunni di scuola primaria e secondaria di decidere quale modalità attuare, riprova del fatto che la tensione tra le varie regioni sta causando ampie fratture, ma la discussione è ancora lontana, nessuna di esse sarebbe pronta a porvi rimedio.
Il 2021 si fa strada tra l’incertezza e le difficoltà, differenziandosi, per il momento per nulla dal precedente catastrofico anno.