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11 settembre, l’attentato alle Torri Gemelle: una ferita ancora aperta

Una data difficile per la storia dell’umanità, un’immagine vivida, impressa per sempre nell’immaginario collettivo. Tante le emozioni che presero vita: paura, rabbia, sconcerto. Dalle macerie delle torri gemelle, nacque una nuova consapevolezza: la necessità di doversi difendere dalla piaga del terrorismo.

11 settembre 2001: l’attacco alle torri gemelle

Così il mondo ricorda quell’11 settembre 2001, data dell’attacco alle torri gemelle. Le due costruzioni, con la loro imponenza, erano simbolo di progresso economico, evoluzione e sviluppo degli Stati Uniti.

Poi, improvvisamente, il caos. Un terribile schianto: gli aerei, pilotati dai terroristi, distrussero quel simbolo di potere e benessere, ritenuto l’emblema del pensiero occidentale. Un attacco ad una cultura, considerata inadeguata e, proprio per questo, da estirpare.

Una folle serie di azioni coordinate: alle 8.45 l’American Flight 11, con a bordo 92 passeggeri, si scagliò contro la prima torre di New York.

Subito dopo, alle 9.06, il volo United 175 finì contro la seconda torre. Alle 9.43 l’American Flight 77 colpì il Pentagono.

Infine, alle 10.10, il volo 93 della United si schiantò a circa 80 miglia da Pittsburgh: avrebbe dovuto distruggere la cupola del Campidoglio o la Casa Bianca ma grazie ai passeggeri, non è accaduto.

L’ America piange le vittime del massacro

In una mattina di settembre, l’ America è stata vittima del folle piano di Osama Bin Laden, che ha mandato in crisi il senso di sicurezza di un’intero paese.

l’America ha perso 2.977 persone, alle quali si aggiungono 19 dirottatori e 6.000 feriti.

Le conseguenze psicologiche dopo l’attentato

Il presidente in carica in quel periodo, George Bush, ha cercato di fronteggiare al meglio l’emergenza e di ricostituire un senso di benessere nei cittadini.

L’attentato alle torri gemelle, il “martedì nero” americano, entrato a pieno titolo nei libri di storia, ci rammenta di tutte le persone che hanno perso la vita ingiustamente e della follia generata dagli estremisti islamici, che rispondevano agli ordini di Osama Bin Laden.