11 Luglio, nasce Giorgio Armani: “Re” del Made in Italy

11 Luglio, nasce Giorgio Armani: “Re” del Made in Italy

Giorgio Armani, nasce a Piacenza l’11 luglio 1934. A 15 anni si trasferisce con la famiglia a Milano; dove, successivamente studia alla facoltà di medicina dell’Università Statale. Dopo tre anni interrompe gli studi per la chiamata obbligatoria dell’esercito. Terminato il servizio di militare, inizia a lavorare come vetrinista alla Rinascente, il primo multi-branded store d’Italia.

Poco dopo viene assunto da Cerruti nel 1964 per ridisegnare il brand Hitman. Questa esperienza sarà fondamentale per Giorgio, che nel 1974 sfila alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze come designer freelance. Nel 1975 Armani fonda Giorgio Armani SPA, inizialmente dedicato al menswear e poi, dal 1976 anche al womenswear.

Il suo stile si afferma, in poco tempo, su scale globale. Armani viene riconosciuto ed apprezzato per la sua impronta unica: ricrea la giacca da donna, seguendo le linee maschili. Produce abiti dai tagli puliti e dai colori freddi. Tra questi ultimi, riscuotono un grande successo: i grigi e il greige, un colore che è una via di mezzo tra il grigio e il color terra. Oltre che al blu “Armani”, un blu molto scuro, spesso abbinato anche al nero.

Nei primi anni 80′ Armani pensa anche a una linea adatta a un pubblico più giovane: nasce così Emporio Armani. Nel 1983 apre la prima boutique in via Sant’Andrea a Milano. Nel 1987 viene insignito del titolo Cavaliere della Repubblica. 

La storia del gruppo Armani è quella di una Maison di moda che crea non solo capi prét-a-portér, couture, occhiali, pelletteria e profumi; ma che guarda anche al design, producendo  oggetti di design, accessori per la casa, ristoranti e luxury hotel a Milano e Dubai.

Armani ha aperto anche un museo Armani Silos nel 2015. E’ inoltre, produttore di vino nella sua villa a Pantelleria.

Nel 2020, nel corso della pandemia Covid-19, Armani ha donato 2 milioni di euro agli ospedali e alla Protezione Civile; convertendo, in quel periodo, tutta la produzione italiana per aiutare nell’emergenza Coronavirus alla produzione di camici.