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101 anni fa nasceva Renato Carosone

101 anni fa nasceva Renato Carosone.

Era il 3 gennaio 1920 in zona Piazza Mercato a Napoli quando nacque quello che era destinato a diventare una leggenda della musica partenopea.

È stato ed è tutt’ora uno dei volti simbolo del panorama musicale italiano nel mondo.

Cantautore, compositore, pianista e direttore d’orchestra ma anche, negli ultimi anni della sua vita, pittore.

Morì il 20 maggio 2001 a Roma, dove era residente, e i suoi funerali si tennero nella Chiesa degli Artisti.

Renato mostra la sua attitudine alla musica sin da piccolissimo suonando un vecchio pianoforte appartenuto a sua madre.

Fu, però, il padre, amante della musica e impresario del teatro Mercadante, ad insistere affinché il giovane Renato prendesse lezioni.

Si diploma in pianoforte all’etá di 17 ann, presso il conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Quello stesso anno fu scritturato da una compagnia d’arte con la quale partì per l’Africa orientale italiana.

Quando la compagnia si sciolse Renato decise di restare in Africa, dove si innamora di Italia Levid, che divenne sua moglie nel 1938 e dalla quale, a Roma, nel 1939 nacque il figlio Giuseppe.

Il vero successo inizia nel 1949 quando fonda un trio musicale con Van Wood e Gegè di Giacomo. Il debutto del trio avviene quello stesso anno allo Shaker club di Napoli.

Gli anni 50 furono anni d’oro per il grande artista, che scrisse innumerevoli brani che ancora oggi sono riconosciuti in tutto il mondo. Sono questi gli anni di “Maruzzella”, ispirata alla moglie, “Tu vuò fa l’Americano”, “Caravan petrol”, “Pigliate ‘na pastiglia” e “Torero”. Quest’ultimo sarà tradotta in 12 lingue e per ben due settimane fu in vetta alle classifiche americane.

I dischi di Renato Carosone sono stati venduti negli Stati Uniti in lingua originale e non tradotti in inglese, un primato eguagliato solo da Domenico Modugno.

Decise di ritirarsi alla fine degli anni ’50 dopo essersi esibito in Europa, a New York, a Cuba e in Sud America. Si esibirà ancora in poche occasioni, come alla Bussola nel 1975, al Festival di San Remo nel 1989 con la canzone “Na canzuncella doce doce”. Nel 1996 riceve il premio Tenco alla carriera.

Si esibisce dal vivo per l’ultima volta nel 1998, per il capodanno, a Napoli.