Finalmente si avvera il sogno di tutte le donne. Da un’idea di Grace Choi nasce Mink la prima stampante 3D che crea veri e propri prodotti di make-up, in base al proprio tipo di pelle e ai colori preferiti, direttamente a casa vostra.
Quante volte vi è capitato di andare in giro per negozi alla ricerca di quell’ombretto, lipgloss o fondotinta che avete visto sull’ultima rivista glamour? Cercare questo o quel prodotto e di rimanere deluse dalla tonalità o dal prezzo spesso troppo elevato? Ecco, da oggi potete dire basta alle vostre ricerche e affidarvi alla tecnologia.
Dopo l’app che crea lo smalto adesivo sfruttando le foto di Instagram, sembra che un nuovo progetto rivoluzionario stia per unire tecnologia e beauty. E’ stata infatti presentata nei giorni scorsi a Manhattan, alla conferenza sulle nuove start-up tecnologiche Disrupt, la prima stampante 3D ‘domestica’ che riproduce cosmetici con un semplice click. Tutto ciò che bisogna fare è scegliere le nuances e il prodotto che si vuole creare. Dopodiché tramite una foto, trovata per esempio sul web o scattata direttamente dallo smartphone, si seleziona il codice esadecimale del colore desiderato e premendo il tasto print, fuoriesce il prodotto dei vostri sogni pronto per essere usato.

Grace Choi, ex studentessa della Harvard Business School, al meeting ha dichiarato: “I trucchi in commercio sono grossomodo tutti fatti alla stessa, semplicissima, maniera ma hanno spesso prezzi esagerati. L’invenzione rivoluzionerà il mondo della cosmesi perché si faranno a casa propria, spendendo una minima frazione di ciò che si spende oggi. Inoltre le nuances decise dalle multinazionali della cosmetica sono poche e spesso non corrispondono ai singoli desideri. La stampante piacerà inizialmente alle ragazzine dai 13 anni fino ai 21, che non hanno ancora abitudini radicate nei confronti di marche e profumerie” ha precisato Choi.
Le reazioni degli esperti presenti alla convention e anche quelle di alcune beauty blogger già coinvolte dalla stessa Choi, sono state entusiasmanti. Il macchinario è stato giudicato rivoluzionario perché porterà molteplici vantaggi: dall’abbattimento dei costi, alla grande varietà di colori nei prodotti che si possono realizzare. Inoltre alimenterà eventi socializzanti fra le teenagers, che potranno produrre i loro cosmetici e perfino crearli per tutto il loro gruppo social di riferimento. Una volta testate sul campo, le stampanti per il trucco cambieranno l’intero sistema di produzione e le aziende cosmetiche dovranno cambiare le loro politiche di vendita.
Alla conferenza di New York è stato così presentato il primo prototipo, battezzato Gracemink, che per adesso sforna ombretti perfetti ma la proprietaria è sicura che, migliorando il meccanismo per mescolare le polveri colorate con creme e oli, potrà creare anche rossetti, gloss e fondotinta . Il passo successivo è quello di trovare sponsor nel settore delle società che producono stampanti ma Choi conta di vendere la prima stampante per ombretti entro fine anno, a meno di 200 $.
Questo certo è un gran passo in avanti nella tecnologia e nel commercio, resta solo da vedere quali saranno i risultati che si otterranno tra le donne e le nuove generazioni di giovani appassionate del make-up che attendono con ansia l’arrivo di Mink per sfidarsi a colpi di pennelli e rossetto.