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Napoli 2019: il centro del mondo.

Un giorno di emozioni forti quello che la città di Napoli si è apprestata a vivere ieri nel quale la cerimonia di inaugurazione alla trentesima Universiade estiva è stata il fulcro che ha calamitato le attenzioni degli sportivi italiani e non. Vorremmo che questa cattiva sensazione che alcuni napoletani avvertono riguardo ad una cassa di risonanza non all’altezza dell’evento da parte dei grandi media nazionali, sia subito fugata dalla presa di coscienza di ognuno di noi per questo regalo che la città si è fatta ed ha fatto all’intero paese, vestendosi con eleganza per l’occasione. A cominciare, per esempio,  oltre che a più di 60 impianti in tutta la Campania, dallo stadio San Paolo che da brutto anatroccolo si è trasformato in principe azzurro con i sediolini nuovi, il rifacimento dei servizi igienici e “udite udite” l’installazione di due tabelloni elettronici di ultima generazione che sono una vera sciccheria, insieme ad un restyling molto efficace che ne ha ringiovanito l’aspetto. La serata  sarebbe stata da infiocchettare se solo avessimo avuto un fiocco abbastanza grande per il numero di emozioni che si sono vissute a partire dalle 21,00. Scenografie mozzafiato, balli, canti, le delegazioni di più di 120 paesi di tutto il mondo, ognuna con il suo stile, i suoi colori; si sono visti i brasiliani che hanno ringraziato Napoli per la cultura e la pizza, gli uruguagi autori di una dichiarazione d’amore alla città del golfo, gli argentini che hanno giocato la carta che legherà per sempre il loro paese a Partenope, cioè la maglia numero 10 di Maradona. Le versioni scintillanti di paesi come la Cina , la Russia, le due Coree, il fare sbarazzino dei giovani francesi e tedeschi che hanno trasformato i fischi in applausi, perchè i sorrisi che hanno regalato nella loro passerella non andavano traditi, meritavano battiti di mani e i napoletani lo hanno subito capito. La presenza del presidente Mattarella che si guardava attorno con un sorriso che poche volte gli abbiamo visto sul viso è un altro segnale che la serata ha mantenuto le attese, non ha deluso, come non hanno deluso i discorsi, persino quelli dei politici, del sindaco De Magistris e in modo particolare del presidente della regione Vincenzo De Luca, ispirato come non mai. Il Vesuvio, il terribile Vesuvio è stato il più grande protagonista della serata insieme ai valori dello sport che questa manifestazione esalta, valori consanguinei della pace e del rispetto. La montagna che viene esortata dagli imbecilli a distruggere la sua gente, il suo popolo è stata messa al centro dell’universo Napoli e mai è stato così potente il suo legame con la città, che grazie ad essa è sempre collegata alle viscere della terra dove sono seppelliti la sua forza, le sue paure e le sue radici.