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Silvia Romano, le ricerche vanno avanti

Nairobi (Kenya) – Continua la caccia ai rapitori della volontaria italiana 23enne Silvia Romano.

Dopo i 14 fermi di ieri, altri sei sospettati sono stati arrestati dalla polizia kenyota. Lo riferisce il capo delle forze dell’ordine, Joseph K. Boinnet, aggiungendo: “Ci hanno fornito informazioni molto importanti, siamo ottimisti“.

Dunque, il bilancio sale a 20 indagati, i quali sono stati interrogati dagli agenti.

Per le ricerche gli investigatori hanno deciso di ricorrere anche ai droni, mettendo in atto un’intensa operazione di sicurezza, in collaborazione con diversi corpi di polizia e con le forze speciali.

Si ritiene, infatti, che i colpevoli siano nascosti nella foresta.

Le persone del luogo sono state invitate a riferire qualsiasi indicazione che possa risultare utile alle indagini.

Inoltre, sembra che gli arrestati stiano collaborando con la polizia, fornendo dettagli sugli aggressori, nell’ottica di catturarli e poter, così, trarre in salvo la ragazza.

Per il momento il rapimento non è stato rivendicato. “Le autorità kenyane si stanno impegnando molto. C’è un inevitabile riserbo, ma quello che è importante sapere è che noi stiamo seguendo il caso molto, molto da vicino“, ha detto il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi.

Si tratta del primo sequestro di uno straniero in Kenya dopo sei anni. Elemento, quest’ultimo, che certamente contribuisce ad accrescere la rilevanza mediatica della vicenda.

La famiglia della giovane ha chiesto il silenzio stampa, decidendo di non apparire sui giornali o in TV.

Intanto sui social è nato un acceso dibattito tra coloro che criticano la scelta umanitaria di Silvia e quelli che, invece, apprezzano la sua generosità.