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Santo Stefano, il Protomartire dell’Europa

La giornata di S.Stefano unisce la Cristianità al di là delle diversità interne; celebrato dal mondo Cattolico quanto da quello Ortodosso e Protestante.

Il Protomartire Stefano, come narrato all’interno degli Atti degli Apostoli, fu un ebreo convertito e tra i primi dei Sette Diaconi della nascente comunità cristiana in Oriente; subì il martirio intorno al 36 dC. a seguito di una disputa in cui difese la parola del Vangelo e per questo lapidato.

L’intero mondo Cristiano si unisce attorno alla sua figura, indicandone nella data in cui viene celebrato, sia la vicinanza con la nascita di Gesù, quanto nell’exemplum al martirio per la testimonianza della fede.

Nell’Occidente, il 26 dicembre e in numerosi paesi del nord Europa, come Svezia e Germania e soprattutto in Serbia, dove secondo il calendario giuliano (9 gennaio), è festa nazionale. Nei paesi scandinavi Santo Stefano è il protettore dei cavalli e del bestiame.

Anche nel mondo cattolico, esemplato dalla Francia e dalla Croazia, egli è santo patrono nazionale ed il suo culto, oltre a dare maggior continuità alla celebrazione liturgica del Natale è mero precetto liturgico.

In Italia, il giorno di S.Stefano venne reso festivo solo a partire dal 1947, dove viene celebrano non come precetto, nonostante la fama del santo, ma come intento nel rendere più lunga la celebrazione delle feste natalizie.

Nell’Occidente, la vicenda del primo martire del Cristianesimo, ha influito sull’onomastica di alcune figure importanti della storia come Papa Stefano II, 92° pontefice nell’VIII secolo dC. e dell’Imperatore dei Serbi e dei Romani Stefano IV Dusan durante il XIV secolo.

Nell’arte la figura del Santo è stata resa celebre dal pittore toscano Giotto in un polittico, realizzato negli anni ’30 del XIV secolo, in cui egli è raffigurato e tutt’ora conservato presso il Museo Horne di Firenze.