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Nuova speranza per il rinoceronte bianco

Dopo la scomparsa nel marzo 2018 di Sudan, l’ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco, sono solo due gli esemplari rimasti in vita,  due esemplari femmine,  la cui riproduzione è limitata alle tecniche di fertilizzazione in vitro.

Ed è proprio su quest’ultima tecnica che si basa la ricerca di Cesare Galli, il cui risultato è stato presentato in una conferenza stampa e che con il suo gruppo del laboratorio Avantea di Cremona sta guidando l’operazione per salvare il rinoceronte bianco.

L’importanza di tale risultato, avuto dagli ovociti prelevati e fecondati dalle ultime due femmine rimaste e dalle quali è stato possibile ricavare due embrioni, sta sull’unicità dello stesso, in quanto si tratta dei primi embrioni in vitro in assoluto mai realizzati e che potrebbero rendere possibile la salvaguardia della specie.

Al momento, gli embrioni sono conservati in azoto liquido, pronti per essere trasferiti in una madre surrogata in un prossimo futuro.

Il gruppo di Galli, nell’intento di riuscire nell’operazione, ha portato a maturazione e ha successivamente fecondato gli ovuli raccolti il 22 agosto 2019 da Najin e Fatu, i due esemplari femmine, che vivono a Ol Pejeta Conservancy in Kenya, con spermatozoi di due maschi della stessa specie, Suni e Saut, ormai morti da tempo.

È lo stesso Galli a spiegare: “Abbiamo riportato dieci ovociti dal Kenya, cinque per ogni femmina. Dopo l’incubazione, sette sono maturati ed erano adatti alla fecondazione (quattro da Fatu e tre da Najin). Gli ovuli di Fatu sono stati iniettati con lo sperma di Suni, mentre gli ovuli di Najin sono stati iniettati con lo sperma di Saut usando una procedura chiamata Icsi (Intra Cytoplasm Sperm Injection).

Dopo dieci giorni di incubazione, due ovuli di Fatu si sono sviluppati in embrioni vitali che sono stati successivamente crioconservati per il trasferimento futuro; mentre gli ovuli di Najin, invece,  non sono arrivati ad un embrione vitale.

Questa tipo di procedura è stata resa possibile grazie ad un altro traguardo raggiunto poco più di tre settimane fa, quando gli stessi ricercatori sono riusciti a raccogliere ovociti, ovvero ovuli immaturi, dalle due femmine di rinoceronte bianco, per la prima volta in assoluto.

Galli prosegue: “Non abbiamo ancora un’idea precisa dei tempi, ci vorrà qualche mese per l’impianto, visto che sulla tecnica per farlo non ci abbiamo lavorato molto, dal momento che fino all’anno scorso non avevano embrioni. Finchè non saremo sicuri della tecnica non ci sarà impianto. Intanto continuiamo a lavorare sull’altro fronte, quello di creare una riserva di embrioni.

Infine conclude dicendo: “Tutti gli embrioni che saranno ricavati saranno trasferiti in madri surrogate, della specie di rinoceronte bianco del sud. Abbiamo ancora qualche anno di lavoro che ci aspetta.