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Musica, Calimistik e l’oro del beat.

Dj Calimistik è un beatmaker che non ha paura di farsi valere. Classe 1996 e d’origini salernitane,  dalla nativa Torino è riuscito a creare un progetto in cui nomi quali La Pankina Krew e Dj Uncino, ancore del rap made in sud, si incontrano con artisti di altre aree geografiche italiane come Shame e dj Fastcut, generando un magma esplosivo e fresh anticipato dal singolo uscito lo scorso novembre “Come Prima” che inaugura un nuovo inizio per la scuola dell’hip hop italiano, tra tradizione e innovazione.

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L’album di CaliMistik, dal titolo Golden Tape è una mina per i veri degustati del beat.

Il variegato sostrato della sua linea musicale gli permette di far sposare sound antitetici per i formalisti del genere, ma allo stesso tempo di esplorare ed evolversi in tracce il prisma del suono che sposa il dialetto partenopeo e il macchiato gergo del rap nostrano.

Il XXI secolo è riuscito a ritagliare uno spazio nel lavoro di CaliMistik per scambiare due chiacchiere sul suo percorso musicale e sul progetto Golden Tape.

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 Allora, CaliMistiK, parlaci un po’ di come è nata la tua passione per la musica e quali sono state le prime influenze.

<<La mia passione per la musica, è nata inizialmente prima che da beatmaker, da dj. Verso gli undici, dodici anni ho preso la mia prima console per imparare a mixare i primi pezzi. Dopodiché mi sono fatto trasportare nel mondo della produzione musicale. Le prime influenze che ho avuto, a livello musicale, sono state, e non c’entravano niente con il rap, ma derivavano dalla techno. In realtà prima di fare rap, producevo e mixavo techno, successivamente, appunto ho continuato verso la strada dell’hip hop.>>

Cosa consiste nella tua visione essere un beatmaker e quali sono stati quelli che ti hanno portato a esplorare questo universo?

<<Allora, essere un beatmaker non è solo fare una base. Secondo me è molto di più. E’ innanzitutto cercare un suono  che ti appartiene e si sente che è tuo. Mi spiego, quando una persona ascolta una tua produzione, deve capire che sei te. Deve riconoscere quel qualcosa che ti distingua. E sicuramente, io questo spunto l’ho preso da un produttore italiano che è BeatJoe, che io ritengo uno dei migliori produttori in assoluto, che ha una sonorità tutta sua, inconfondibile. BeatJoe ha un suono unico, speciale veramente. Un’altra cosa che un produttore deve avere, in assoluto e non deve mancare, è aver il buon gusto nel consigliare all’artista come muoversi su una strumentale, dare dei consigli.>>

Il tuo primo lavoro, Golden Tape, anticipato dall’ uscita nello scorso novembre di Come Prima, è stata una bella rivelazione, come è nato questo progetto?

<<Faccio una premessa, Golden Tape non è stato il mio primo album, ma diciamo che lavorato da me è il secondo. Il primo era Shattle Music, un Ep di strumentali. Comunque, Golden Tape è nato per la voglia di fare, nel senso che è un disco a cui sono molto affezionato per due motivi. Il primo perché è il primo disco in cui ho all’interno degli artisti molto importanti con cui non avrei mai pensato nella mia vita di collaborare. Mi spiego, quando ho iniziato non ho pensato che avrei collaborato con questi artisti qua. E poi, è molto importante perché è stato nel periodo prima che io diventassi papà.>>

 Ascoltando le tracce ho notato un sound che avvicina vie musicali antitetiche o parallele, come spieghi questo “magma musicale”?

<<Il sound di Golden Tape, diciamo, volevo dare varie sfumature al progetto. Ci sono pezzi molto più classic, mentre altri super attuali, come Dybala. Ho voluto dare varie sfaccettature di questi generi musicali riguardanti sempre il rap. Ovvero dal Classic Boom-Bap Novantone, alla parte più melodica, fino alle sonorità stile 2019 afro-trap. Ho cercato di essere il più vario possibile, ma sempre rilasciando un mio marchio.>>

Data la polivalenza del tuo sound, come credi che possa inserirsi nell’odierno panorama musicale questo progetto così innovativo?

<<Dico la verità, non so come si possa inserire il mio progetto nel panorama musicale, perché comunque è difficile dirlo, però secondo me, ho cercato di dare tutti i tipi di sonorità in modo da far contenti un po’ tutti, nel senso dalla parte più classica, alla parte più nuova. In tal modo si dovrebbe inserire in ottimo modo. Però questo non sono io a dirlo, ma il pubblico.>>

All’interno di Golden Tape vi sono nomi consacrati dell’hip hop italiano come dj Uncino e La Pankina Krew, come è stato lavorarci insieme?

<<Lavorare insieme a Dj Uncino e i ragazzi della Panchina Krew è stato sicuramente un onore per me, e sono super contento. Dj Uncino non ho ancora avuto la possibilità di conoscerlo di persona, ma sicuramente ci sarà è tra i dj italiani che rispetto molto, davvero molto molto bravo. Per quanto riguarda i ragazzi della Pankina Krew, penso che loro siano oltre che degli artisti, sono delle brave e brave persone, oltre che come artisti dei veri professionisti con cui ho lavorato davvero molto bene, gentilissimi e sempre disponibili nel porsi. Detto ciò mi son trovato veramente a lavorare con loro, c’è stato un buon rapporto fin dall’inizio anche grazie alla loro disponibilità. Number one per quello che riguarda il disco.>>

 Ha già delle date e new per l’estate anche per noi del sud?

<<Attualmente, diciamo non abbiamo ancora un calendario ben preciso per quel che riguarda le date, ma sicuramente a breve inizieremo a portarlo in giro e sicuramente verremmo al sud e Napoli, speriamo sia una delle prime tappe, essendo anche di origini salernitane, è una delle tappe che maggiormente mi interessano, oltre a pensare che sia una delle tappe importanti per il mio disco.>>

Quali prospettive artistiche hai per il futuro e con quale artista vorresti collaborare?

<<Per il futuro, beh, finirò di far uscire per l’appunto, i prossimi video di Golden Tape e concludere Golden Tape al meglio che si può. Per quanto riguarda, invece, progetti futuri sicuramente a breve intraprenderemo un nuovo progetto, a cui già stiamo lavorando piano piano, con sonorità più fresh, ma per il momento è ancora in cantiere e non si sa bene niente. Invece, per quanto riguarda degli artisti con cui vorrei collaborare, beh ce ne sono tanti ma non saprei dire di preciso quali. Uno è Big Joe, essendo che anche lui è un produttore, non mi dispiacerebbe collaborarci insieme per una co-produzione di una strumentale. Per quanto riguarda il resto, credo che ne siano innumerevoli, anzi, troppi, quelli con cui vorrei collaborare e che veramente stimo.>>

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."