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Sei milioni di persone a rischio

 

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Diremmo citando il filosofo Michel Foucalt che la guerra che stiamo combattendo non è più fatta solo da armi ma ha un carattere “simbolico”, invisibile, che si cela  dietro un apparente benessere sociale. L’ultimo caso di rischio sanitario si è registrato a Crotone dove in più di 1.469 ettari di costa è stata riscontrata la presenza di zinco, piombo, rame, arsenico, cadmio e mercurio, causato da uno smaltimento illegale, incontrollato e sistematico di montagne di rifiuti industriali.

La Gabanelli sottolinea con grande enfasi infatti che “dopo sedici anni, 9 commissari e 121 milioni di euro stanziati, la bonifica è ancora in alto mare”. La giornalista inoltre ha reso pubblico il seguente prospetto sulla situazione drammatica dell’Italia.

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Continua la Gabanelli : “alle procedure di bonifica inizialmente doveva pensare lo Stato, dal 2012, 17 siti sono passati in carico alle Regioni. «Pensiamo a un fondo unico ambientale per sostenere le bonifiche», ha dichiarato qualche mese fa il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Il suo predecessore, Gian Luca Galletti, aveva già riferito in un intervento al Senato, il 19 gennaio 2017, di circa 2 miliardi di euro stanziati «dal mio Ministero a favore delle Regioni, dei Commissari delegati e delle Province Autonome di Trento e Bolzano». Finora la somma dei finanziamenti totalizza 3.148.685.458 euro”.

Finora insomma sono state tante le chiacchiere e pochi i fatti ed intanto l’emergenza è lì, ferma, immobile, in un gioco di colpe e di passaparola che non è concreto, che complica ancora queste condizioni di stallo. Eppure basterebbe fare, basterebbe iniziare senza troppi opinionisti a perdersi nelle loro chiacchiere e dare un po’ di gioia a chi abita in queste terre che inizierebbe a vivere un po’ più sereno.