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Liliana Segre è sotto scorta

Da svariato tempo, numerosissimi insulti popolavano il sito Twitter della senatrice Liliana Segre, ragion per cui, il prefetto Renato Saccone ha deciso di donarle una scorta.

Segre è una delle pochissime donne italiane ad essere tornata a casa sana e salva dal campo di concentramento di Auschwitz, ove ha trascorso la sua terribile infanzia.

La promulgazione delle leggi razziali del 1938 condannò la piccola Liliana a una vita di stenti, all’espulsione dalla scuola che frequentava e ad altri drammatici eventi.

Dopo aver tentato una fuga in Svizzera, assieme agli altri componenti della sua famiglia, fu arrestata in provincia di Varese.

A distanza di breve tempo, fu deportata nel campo di stermino di Auschwitz-Birkenau, precisamente in data 30 gennaio 1944.

Oggi, sui quotidiani milanesi, è stata pubblicata la notizia che narra dell’affidamento di una scorta alla senatrice. Il reparto è composto da due carabinieri che l’affiancheranno ovunque.

L’evento non ha ricevuto alcun commento da parte della Segre che, nel corso del suo primo appuntamento pubblico da quando le è stata consegnata la sua difesa, ha affermato: «Non voglio rilasciare nessuna dichiarazione, voglio solo guardare la mostra».

Su Twitter, a spopolare sono, al momento, i messaggi di solidarietà alla senatrice, commenti in cui viene approvata la scelta del prefetto, per la sua giustezza e adeguatezza ai tempi che viviamo.

La decisione è stata condivisa anche dal leader della lega Matteo Salvini che afferma di essere stato, lui stesso, vittima di intimidazioni.