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L’estate hot del rap napoletano

Diceva un grande autore partenopeo Libero Bovio, il cui motto può essere sintesi anche di parte dell’ethos napoletano: ” Je so Napulitan, e se nun canto moro”.

E mentre nel mondo la scena musicale verte verso hip-hop e nelle sue varianti, anche Napoli nel suo hinterland ha tenuto il passo, confermandosi in un 2019 che, come hanno osservato anche una branca della critica musicale formato magazine, una mera <<school made in Naples>> paragonabile a ciò che da anni esistono nel capoluogo lombardo e romano e capace di cogliere uno strato di pubblico e di mercato pari ed a volte superiore a nomi status della scena musicale del rap italiano, come Gué Pequeno e Sfera Ebbasta.

Il 2019 ha visto infatti essere l’anno delle conferme artistiche, oltre che delle nuove avventure per il poeta di Marianella, ex Cò Sang, Luchè, fresco di annuncio – tramite ista- ai fans di essere al lavoro al suo prossimo lavoro discografico.

All’apertura dell’etichetta discografica BFM Music in marzo, fino alla pubblicazione del libro “Il giorno dopo” ed il remix di Potere, Luchè è divenuto il padrino di un’ondata che è riuscita ad accollarsi intorno a sé tutte le nuove anime della scena rap-trap partenopea ed innalzarle in un nuovo trend artistico.

Ciò è evidente dai risultati emersi dalla BFM Music con artisti quali Vale Lambo, Lele Blade e infine Geolier, diventati conferma ed espressione di un nuovo sound che muove tra i giovani con pezzi diventati colonna sonora delle estati campane come” Vice City “e “Narcos”.

Tra marzo e luglio, infatti numerosi sono state le uscite discografiche di nomi quali Coco con “Acquario”, oppure della scoperta BFM di Mv Killa, capace di unire toni crudi e parlati ad un sound martellante e ossessivo come nella sua perla “Siria“.

A tale prospettiva si aggiungono anche i ritorni di Mc geniali, come Clementino con “Tarantelle”, oppure l’infaticabile  Ntò, in attesa di ascoltare l’ultima sua traccia “Famoso” in collaborazione con Nicola Siciliano il prossimo 26 luglio.

Ed in un universo che si trasforma, non potevano mancare i pionieri, come il cacciatori di merli Speaker Cenzou –da 24h è fuori anche Ouverture- e La Famiglia.

E siamo solo a luglio.

 

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."