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Hamsik e le ombre cinesi

Chissà se in quell’angolo di quel paese sconfinato che è la Cina il “capitano partito” Marek Hamsik stia pensando a Napoli e alla sua casa nel piccolo regno di Castelvolturno che lo ha amato e coccolato per 12 anni.

Da queste parti si comincia a sussurrare, nemmeno tanto velatamente, che l’operazione forse non era da farsi, alla luce di questo girone di ritorno che ha visto gli azzurri apparire, quanto meno, un po’ sbiaditi rispetto a quelli che abbiamo ammirato nella prima parte della stagione. Se da queste parti si ricorda già con nostalgia la squadra guidata dallo slovacco, lo stesso calciatore, di sicuro non può dire che la sua avventura nel regno che fu di Mao sia iniziata nel migliore dei modi.

Nella città cinese, Dalian, che si affaccia sul suggestivo Mar Giallo le prestazioni del nostro “ex sodale” hanno già calamitato le prime critiche alla luce delle difficoltà che sta attraversando lo Yifang, ancora a secco di vittorie dopo tre partite, nelle quali sono arrivate due sconfitte e un rocambolesco pareggio per 3-3. Richard, papà di Marek ha già precisato che il ragazzo, “a causa della differenza di clima e delle condizioni di allenamento ha riscontrato delle difficoltà” ed effettivamente le sue prestazioni sono tutt’altro che da incorniciare anche se le attenuanti non mancano. La nuova squadra dell’ex capitano è tutt’altro che una big, nonostante possa annoverare tra le sue fila un altro paio di buoni nomi, primo fra tutti l’ex dell’Atletico Madrid, Yannik Carrasco.

Il solo innesto di alto profilo, l’ex napoletano, non può bastare in una competizione nella quale ci sono team molto  più avanti con il progetto, primo fra tutti il Guangzhou dei fratelli Cannavaro; inoltre “Marekiaro” è un calciatore sopraffino ma che ha provato , poco e male, a fare il trascinatore nei suoi trascorsi, anche nella sua nazionale, dove peraltro è sempre considerato il migliore.

La società azzurra che a breve sarà alle prese con una partita, quella con l’Arsenal in Europa League, che segnerà il confine tra una stagione buona e una appena sufficiente non può dire di aver fatto una intelligente operazione tecnica e proprio come il suo ex giocatore oggi si domanda se sia stata una buona idea operare questo trasferimento che sembra non aver prodotto gli effetti sperati per entrambi. Lo rifarebbero? Certo che si, perchè il danaro scalza quasi sempre l’aspetto tecnico e questo affare ha portato verdoni nelle tasche di tutti; società venditrice, giocatore e procuratori non vedevano l’ora di chiuderlo e se il Napoli ed Hamsik avranno contraccolpi e disagi, poco male, la stagione finirà e tra pochi mesi la giostra ripartirà veloce e ancora una volta ricca di speranza per l’anno che verrà.