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Gabriela Ybarra al Cervates per “el Comensal”

La letteratura riesce spesso a connettere due poli inversamente proporzionali, come il pubblico e il privato, oltre che raccontare eventi drammatici della storia contemporanea della Spagna post-franchista, a volte poco chiara o conosciuta nel nostro paese.

L’istituto Miguel Cervantes de Nápoles apre le porte domani alle ore 18, in anteprima nazionale, alla scrittrice spagnola Gabriela Ybarra, autrice del suo primo romanzo “el Comensal”, opera vincitrice dell’ Euskadi de Literatutra nel 2016 e tra i finalisti del Man Booker International Prize.

Romanzo tradotto dalla casa editrice Alessandro Polidoro Editore, a cura di Maria Concetta Marzullo per la collana di letteratura spagnola e ispano-americana “I Selvaggi”, già pioniera in Italia con il romanzo di Roberto Quesada “Big Banana”.

“Il Commensale” tocca un tema quale la violenza del terrorismo basco dell’ETA negli anni 70′, partendo da un’esperienza biografica, legata alla stessa Gabriela Ybarra.

I drammatici eventi che colpirono e insanguinarono la penisola iberica negli anni 70′ e la stessa famiglia Ybarra, trovano spazio dietro lo scavo a ritroso che coinvolge Gabriela, a seguito di un evento fatale come la malattia della madre nel 2011.

Il rapimento di Javier Ybarra, politico ed industriale basco da parte di un comando dell’ETA nel 1977, nonno paterno della scrittrice, diviene un racconto capace di ricostruire il pathos che colpisce la polis che, partendo dalla vicenda biografico-familiare confonde il tutto con la storia con la “S” maiuscola.

La Ybarra rende al lettore l’identikit del suo cambiamento personale, avvenuto con uno “streben” quanto una verità risvegliata da un silenzio unanime che dal piano biografico permette di far un grandangolo da una prospettiva soggettiva del terrorismo basco.

«Si racconta che nella mia famiglia si
sieda sempre un commensale in più a ogni pasto. È invisibile, ma c’è. Ha il
suo piatto, il suo bicchiere e le sue
posate. Di tanto in tanto appare,
proiettando la sua ombra sul tavolo e
facendo svanire qualcuno dei presenti.
Il primo a sparire fu mio nonno
paterno».

Per l’occasione interverranno all’evento, insieme ad Augusto Guarino, Maria Concetta Marzullo curatrice della versione italiana del romanzo ed Marco Ottaiano, curatore della sopracitata collana.

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."