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DjUncino, il pirata del beat

Dj Uncino, alias Rosario Donniacono, rappresenta il prototipo della ricerca musicale e della crescita della musica hip hop campana e italiana.

Dal 1995 ad oggi il suo cv enumera collaborazioni e partecipazioni con meri leaders dell’industria musicale e non solo dell’hip hop.

Dal blues partenopeo di James Senese, passando ad essere il jukebox dei Sangue Mostro con Speaker Cenzou, fino a diventare colonna portante per i tour e gli album di artisti come Clementino, per il Toxico Tour del 2013, passando per lo straordinario lavoro con Luché per gli album “Malammore” e “Potere“, di cui si appresta a prendere il via il tour omonimo del poeta del quartiere di Marianella. Una vera garanzia del rap di casa nostra, che ha offerto un po’ del suo tempo per raccontarsi al 21Secolo.

Salve, innanzitutto, volevo chiederle che sonorità e musicalità sta prendendo l’hip hop italiano e soprattutto partenopeo, data la sua grande presenza sulla scena nostrana?

<<L’hip hop italiano, a prescindere se lo fai per business o lo fai per gli amici, continua ad avere l’influenza di tutto ciò che viene da oltreoceano, che sia trap, Soul o Classic, Napoli è uguale.>>

Al momento, dato il successo ottenuto dagli artisti rap partenopei, come Clementino e Luchè, può dirsi essersi venuta a creare una nuova generazione di hip hop italiano?

<<Esiste una “new school”, una scuderia di giovani che hanno ben poco da dividere con la cultura HipHop ma che fanno della musica la loro vita. Vivono per la musica e la fanno con passione ed amore, ne cito alcuni come Vale Lambo , MvKilla, Geolier, Nicola Siciliano.>>

Ad oggi, dove il creare musica è sempre più tecnologico, come vede evoluto il ruolo del dj nel mondo dell’ hip hop?

<<In effetti, in alcuni casi, si vedono producer fare da spalla ai loro cantanti. Ormai oggi tanti dj fanno anche beat, ma la verità è che un Mc ha bisogno del suo dj; ad esempio Fibra e Double S, Noyz e Gengis, Nitro e DjMs, Salmo e Slait, Luchè e Uncino, Ensi e Dj2P, Rkomi e Night Skinny, ecc. Quindi il ruolo del dj è importante a prescindere se produce oppure no.>>

Esiste una “scuola” o “modello” che consiglierebbe a chi si accinge, per la prima volta, nell’universo musicale, nel produrla come fa lei con il suo lavoro?

<<Esistono scuole private e pubbliche e se ci sono i mezzi economici per poterle seguire, ben venga. Ma se una cosa la tieni nell’animo prima o poi spunta fuori anche senza studi. Ascoltare tanto è già un ottimo studio.>>

Al momento ha qualcosa in cantiere (produzioni, tour, album)? Quale artista vede come summa del suo lavoro e con quale le piacerebbe collaborare?

<<Ormai dal 2016 sono il dj ufficiale di Luchè ed il 23 Novembre partirà ufficialmente il tour dell’album Potere. Da qualche giorno mi hanno consegnato questo premio come best DjHipHop 2018 e dopo la pubblicazione del Beat Tape, omaggio a Nino D’Angelo, “Nu Beat e na Maglietta”, in cantiere c’è Galleon 2 che è la parte 2 dell’album uscito nel 2016, in collaborazione con gran parte dei rapper campani.>>

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."