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Cultura, el festival de la Tomatina

Ai lettori amanti del mondo iberico l’appellativo <<Tomatina>> non suonerà forestiero, forse meno di altre delle innumerevoli iniziative, sacre e profane, offerte dal mondo iberico.

La Tomatina è una festa che dal 1946, nonostante i veti e le proibizioni durante il regime franchista, periodicamente prende il via nell’ultimo mercoledì di agosto presso la Comunità Valenciana della città di Buñol, in cui i partecipanti inneggiano una guerra a colpi di lancio di pomodori.

L’origine della Tomatina ha però luogo durante lo svolgimento dei festeggiamenti del 1945 di un’altra festa legata al folklore valenciano d’origine medievale, come la festa dei “Giganti e dei Testoni”. Infatti, stando alla tradizione valeriana, durante le celebrazioni un gruppo i giovani scaturì una rissa spontanea, i quali adoperarono proprio i pomodori a mo’ di arma.

Nonostante intervento delle autorità militari a placare il malcapitato evento, l’anno successivo i partecipanti si recarono sul luogo, già muniti di pomodori e pronto a scagliarlo all’avversario.

La Spagna di Franco tentò di mettere a tacere la partecipazione popolare e il coinvolgimento della Comunità Valenciana, intorno cui progressivamente si estese la partecipazione anche da parte di cittadini di vicine città. Ma i tentativi decaddero e si optò, diversamente per innestarla nel fulcro del sistema ideologico conservativo del regime franchista. Nel 1957 le autorità locali divennero promotrici dell’evento, con un organo organizzativo, il quale dal 1980 rifornisce anche personalmente dell’ortaggio il partecipante alla manifestazione goliardica.

Ad oggi, la Tomatina rientra tra gli eventi con maggior attenzione nel mondo iberico, paragonabile alle celebrazioni della Festa i San Firmino per numero di partecipanti.

Basti pensare alla  cifra record del 2011 di 40mila persone provenienti da tutte le aree geografiche del mondo, a cui si allega anche quello per la mole di pomodori utilizzati per la manifestazione, pari a 120mila tonnellate di pomodoro.

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."