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Come cambia la sicurezza con l’introduzione del taser

Il taser, la pistola a scariche elettriche, che deve il suo nome ad un romanzo americano per ragazzi (Thomas A. Swift’s Electronic Rifle, 1911)  e che è già impiegato in vari paesi del mondo, come USA, Regno Unito, Francia e altri ancora, arriva in Italia.

Infatti, secondo l’informativa resa nota dal Ministero degli Interni in data 17 gennaio 2020, Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha approvato in esame preliminare, un regolamento che apporterà delle modifiche alle norme sui criteri riguardanti l’armamento in dotazione all’amministrazione della pubblica sicurezza, nonché al personale della polizia di Stato (decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 1991, n. 359).

Attualmente, il taser è impiegato in via sperimentale, precisamente dal 4 luglio 2018 da parte dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato in 12 città in base all’autorizzata dall’articolo 8, comma 1-bis del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119.

La sua introduzione si pome come obiettivo quello di apportare, all’interno dell’armamentario in dotazione alle forze dell’ordine, un ammodernamento, adeguandolo alle attuali esigenze operative. 

Secondo la normativa già in vigore, l’utilizzo di questa pistola a scariche elettriche dovrà avvenire sempre nel rispetto delle necessarie cautele, sia per la salute che per l’incolumità pubblica.

Inoltre, allo strumento a impulsi elettrici sarà posta una modifica volta a renderlo più adatto allo svolgimento dei servizi di controllo del territorio a cavallo e del personale della Polizia ferroviaria.

Le modifiche approvate, andranno ad intervenire anche sulle caratteristiche dello sfollagente e di alcune tipologie di armi da fuoco.