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8 marzo, Giornata Internazionale della donna: il motivo della data

Fu nel 1857 che l’8 marzo a New York City, le lavoratrici tessili scioperarono. Soffrendo in condizioni orribili, ore infinite e salari bassi, sono scese in piazza chiedendo soldi e condizioni di lavoro migliori. Disperse dopo essere state attaccate dalla polizia, le donne continuarono a combattere e dal loro movimento nacquero i primi sindacati femminili.

All’inizio del XX secolo, il loro movimento fiorì. Le strade di New York hanno visto di nuovo le donne marciare chiedendo orari più brevi, una paga migliore, la fine del lavoro minorile e il diritto di voto nel 1908. I principali organizzatori del lavoro hanno cercato di rafforzare il movimento a livello internazionale.

Alla conferenza delle donne lavoratrici tenutasi a Copenaghen nel 1910, Clara Zetkin chiese a oltre 100 donne di 17 paesi – in rappresentanza di sindacati, partiti socialisti e circoli di lavoro delle donne – di approvare una mozione per una Giornata internazionale delle donne lavoratrici. Lo fecero, all’unanimità, e così nacque la Giornata Internazionale della Donna.

8 marzo giornata mondiale delle Donne: ma perché questa data?

Si iniziò ad identificare la giornata dell’8 marzo per via dello sciopero nel 1857, ma molte persone credono sia collegato con l’incendio del 1911. Chiariamo le cose.

Fu dopo la prima Giornata internazionale della donna lavoratrice – una giornata che vide un milione di donne in tutta Europa partecipare a manifestazioni – che 140 donne furono vittime nel tragico Triangle Fire del 1911. Molte delle quali migranti italiane ed ebree, queste donne sono morte lavorando quasi per niente in condizioni atroci in una fabbrica di abbigliamento di New York.

Sappiamo, naturalmente, che questa è una situazione che le donne del Sud del mondo sopportano oggi.

Rose Schneiderman, una socialista che ha lavorato instancabilmente per attirare l’attenzione sulle condizioni che avevano causato l’incendio del Triangolo, un anno dopo ha coniato lo slogan che si riverberava in tutto il movimento delle donne: la richiesta di “pane e rose“.

Chiedendo che le donne abbiano il diritto di “vivere, non semplicemente esistere” in un discorso, ha detto: “La donna ricca ha il diritto alla vita, al sole, alla musica e all’arte. Non hai nulla che il lavoratore più umile non abbia il diritto di avere. L’operaio deve avere il pane, ma deve avere anche le rose. Aiutate, voi donne privilegiate, datele il voto con cui combattere“.

Ancora oggi sono tantissime le donne che lottano per i propri diritti  ogni giorno e tantissimi che le sostengono.