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Primaloft, dal 2020 fibre tessili biodegradabili

La lotta all’inquinamento è una causa nobile e fortemente sostenuta nel corso dei vari anni, che si è fortemente intensificata nell’ultimo ventennio, portando in epoca moderna a definire il 2018 come l’anno durante il quale questa ha toccato vette elevatissime, l’uomo è sempre più impegnato a prodigarsi per salvaguardare il proprio habitat naturale.

Paradossalmente la corretta convivenza dell’uomo e dell’ambiente prevede un cammino ancora fortemente scosceso all’insegna della ricerca della sostenibilità, raggiungibile tramite l’attuazione di gesti semplici da parte delle persone che gli permetterebbe di relazionarsi con l’ambiente in maniera più rispettosa e coscienziosa, tutto ciò ovviamente risulta essere valido seppur tralasciando l’operato delle grandi industrie, alle quali è richiesto uno sforzo maggiore per ridurre l’impatto ambientale nelle pratiche di produzione e nell’uso di materiali.

È pertanto importantissima l’innovazione in ambito tessile presentata dall’azienda Primaloft, azienda leader mondiale per la tecnologia dei materiali, denominata Primaloft Bio.

Il tessuto è in grado di disgregarsi completamente qualora venisse a contatto con i microbi naturali riscontrabili in ambienti come discariche, terrestri e marine.
Il tessuto è stato sviluppato tramite test che hanno dimostrato la completa degradazione del capo in 394 giorni, tempistiche molto ristrette rispetto le tradizionali fibre tessili, senza considerare che i materiali biodegradabili del nuovo tessuto hanno impatto zero sul pianeta.


“Con la nuova fibra, PrimaLoft si prende carico di ridefinire il significato del termine sostenibilità. Riciclare è un buon punto di partenza, ma siamo intenzionati a portare una migliore risposta ai problemi ambientali che sta affrontando il nostro settore. Produciamo materiali sostenibili già dal 2007 e PrimaLoft Bio racconta chi siamo in maniera diretta, con cuore e anima. Abbiamo guardato ai problemi del mondo, inclusa la proliferazione di rifiuti tessili e microplastiche, e abbiamo studiato come PrimaLoft potrebbe generare un impatto positivo, grazie alle nostre competenze primarie – scienza dei materiali e dei polimeri. Questa tecnologia porta una soluzione a livello di materiale, punto chiave della nostra visione” afferma Mike Joyce, presidente e CEO di PrimaLoft.

Nota importantissima riguarda l’avvio del processo di biodegradazione, il quale comincerà solamente qualora il capo venisse esposto ai microbi del terreno o dell’acqua dei nostri oceani, restando altrimenti duraturo e stabile quanto un capo tradizionale.

Il tessuto sarà commercializzato a partire dal 2020.

PrimaLoft ha salvato più di 84.7 milioni di bottiglie di plastica dalla degradazione in discarica trasformandole in un’avanzata tecnologia di isolamento, dato che i suoi tessuti innovativi sono creati a partire dal riciclaggio delle plastiche,  il 90% dei prodotti di PrimaLoft conterranno almeno il 50% di contenuto riciclato.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II